
La città delle barche
È cominciato un nuovo anno ma si è trascinato appresso il vecchio danno, e io non so più se ridere o piangere, mentre osservo Sveva giocare a fare i tamponi alle sue bambole e/o chiedermi se i cuginetti siano positivi (ai tamponi).
Questi primi giorni di gennaio sono stati luminosi, poiché molto soleggiati e a tratti anche insolitamente caldi, un peccato trascorrerli chiusi in casa se si sta bene, perciò agli sgoccioli di queste lunghe (scolasticamente parlando) vacanze natalizie, abbiamo prenotato due notti a Venezia: partenza il 7, ritorno il 9.
Una boccata (seppur mascherata) d’ossigeno.
Venezia è una città in cui tornerei sempre per riempirmi gli occhi della sua bellezza, ma non ci vivrei mai. Non la pensa alla stessa maniera Svevina, che nella sua importante esperienza di quattrenne, l’ha decretata la città più bella del mondo, dove vorrebbe trasferirsi a vivere per sempre “perché al posto delle macchine ci sono le barche”.

Viaggiare in auto con lei è sfiancante, inizia a lamentarsi delle cinture del seggiolino e, a domandare quanto manca alla meta, quando il cancello automatico oltre i garage, non si è ancora chiuso alle nostre spalle. Non sto esagerando!
Su e giù dai vaporetti si è invece divertita tantissimo e mi ha sorpresa sentirla cantare ad alta voce, senza curarsi che estranei la stessero ascoltando, lei che solitamente è molto condizionata dalla presenza di sconosciuti. Evidentemente in quel momento stava così bene, da non poter controllare la sua natura di bambina, felice di fare qualcosa che le stava piacendo.
Viaggiare con i bambini, in certi momenti, non è affatto semplice, devi mettere in conto i capricci, la stanchezza tua e loro, la fame e la sete in ogni momento della giornata e tanto altro ancora.

Ci vuole, insomma, moltissima pazienza e pochissima fretta per viaggiare con i bambini, perché per loro, soprattutto se ancora piccoli come la mia, può essere più importante scoprire la città salendo e scendendo da ogni possibile rialzo (muretti, gradini, pedane, ecc.), che contemplare la maestosità della Basilica di San Marco e conoscere la storia di Palazzo Ducale. Verrà il momento per poter fare anche quello, con il tempo, con pazienza, almeno spero…

L’importante è comunque riprendere a viaggiare, nel rispetto delle regole certo, ma smettere di rinunciarci se il desiderio di farlo è grande ed è comunque possibile, con più o meno accortezze, riprendere a vivere meglio di quel che si è fatto negli ultimi due anni.
“L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare”[1].
Buon 2022 a tutti!
Shake your mind
Paola
[1] Paulo Coelho “Manuale del guerriero della luce”.

“Non è mai troppo tardi per un nuovo inizio”

La storia di Ornella
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