
Chiediamo consiglio ai libri… “Se mi dici pollo fritto”
C’era una volta una bambina con i capelli biondo-rossicci che giocava a mettere la lingua sul palato, fingendo di portare l’apparecchio ai denti, poiché tutte le sue compagne di classe lo portavano. Tutte tranne lei!

Voi penserete “caspita che fortuna per questa bimba non dover portare l’apparecchio ai denti, perché si sa che ė una seccatura e costa pure parecchi quattrini” e, non ė detto, ma potreste anche pensare “chissà che carina dev’essere stata, con quel particolare colore di capelli”.
Invece nella sua mente di bambina, i suoi dentini dritti non erano una fortuna e la sua testolina biondo-rossiccia non era considerata un vanto, ma caratteristiche che la differenziavano dagli altri e lei non ci vedeva proprio nessun vantaggio in questo.

Così son fatti i bambini, vivono la diversità, ogni tipo di diversità, anche la più banale, con disagio, perché per loro sentirsi uguali agli altri bambini è importantissimo. Quando particolari caratteristiche fisiche o modi di fare, vengono fatti oggetto di scherno o semplicemente puntualizzati, i bambini ne soffrono e noi adulti dovremmo stare attenti a non minimizzare, magari, contribuendo a “prenderli in giro” perché, come nel caso della bimba sopra citata, ci sembra assurdo che i nostri piccoli possano farsi paranoie, per simili sciocchezze. Noi genitori sappiamo che nella vita di tutti i giorni esistono drammi ben più importanti, ma loro sono bambini e hanno tutto il diritto di vivere disagi da bambini e di sentirsi comunque ascoltati e considerati, nei loro piccoli problemi quotidiani. Cosa possiamo fare, allora, noi adulti per aiutarli a superare i giudizi dei loro simili, attribuendogli il giusto peso? I libri si rivelano preziosi per affrontare questo scopo, trattare argomenti difficili come il bullismo e altri argomenti seri con i nostri piccoli, ma farlo attraverso un libricino illustrato, è sicuramente più semplice e divertente poiché, come ci ricorda Rodari:
“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”

Direi proprio di no! Ecco, allora vi presento “Se mi dici pollo fritto”, un grazioso libricino scritto da Francesca Fiorentino e illustrato da Erica Lucchi. Un testo illustrato in cui, con immagini e parole, si affronta il tema del bullismo, ma non solo. Si cerca di trasmettere quanto possano colpire e ferire, le parole che ogni giorno noi pronunciamo distrattamente, senza darci peso, mentre chi le riceve, magari il peso lo sente eccome, e tanto da sentirsene schiacciato.

Il protagonista di “Se mi dici pollo fritto” è Gherardo, un bambino, che in un giorno come tanti, si accorge che le persone che incontra si rivolgono a lui dandogli appellativi che lo destabilizzano, mutano la sua percezione di sé, lo confondono e lo cambiano nel profondo:
“Di nuovo le sento, son quelle parole
mi cambiano ancora e mi danno dolore.
Così combinato mi sento impazzire
rivoglio me stesso, come posso reagire?!”
Gherardo realizza allora, di quante volte sia capitato anche a lui, di “colpire” i suoi amici con parole poco lusinghiere e prende consapevolezza del dolore che può aver causato loro, usando le parole come strumento per demolire e non per costruire.
Il finale di questo bel libricino è lieto e ci insegna che siamo noi, a scegliere che peso dare alle parole che ci vengono rivolte:
“Ascoltami bene e tienilo a mente
ogni volta che parli con me o con la gente:
le parole son massi che ti fanno affondare
se sei l’acqua del lago in cui annegare,
ma son fiori odorosi su cui volare
se sei farfalla che li vuoi sfiorare”.
Dalle parole dell’autrice: “il senso è quello di far capire ai bambini che è vero che le parole feriscono ma poi c’è un passo ulteriore che si può sempre fare: capire che dipende da noi se stare o meno dentro certe dinamiche e che il modo per interromperle è proprio quello di spezzare il gioco della prevaricazione facendo qualcosa che spiazzi completamente la controparte”.
Dunque vi spiazzo anch’io, nella citazione del finale, non ho veramente citato l’ultima pagina del libro, perciò se volete davvero sapere come va a finire la storia, vi tocca procurarvi il piccolo volumetto e leggerlo 😊.

E sapete perché dovreste farlo? Perché questo libricino è edito da Multimage, una piccola casa editrice fiorentina che dal 1995 pubblica libri, cartacei o digitali, che trattano temi importanti, quali la nonviolenza, i diritti umani, l’educazione e la pace.
In questi anni, Multimage ha dato vita a 128 progetti editoriali, suddivisi in 14 collane. “Se mi dici pollo fritto” è una pubblicazione della collana Lisolachecè, pensata per i bambini dai tre ai quattordici anni. Questi libri si rivelano un prezioso e divertente strumento nelle mani di genitori, educatori e insegnanti per affrontare temi importanti e delicati con i più piccoli.
Spero di avervi fornito con questo articolo, un altro bello spunto di lettura, leggere scuote la mente, e allora
-Shake your Mind-
(leggendo “Se mi dici pollo fritto”)
Paola

L'ACCORDO LOCALE E IL CANONE CONCORDATO

Asana
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