
PAESE CHE VAI…CASA CHE TROVI!
Siamo nel pieno dell’estate e questo significa VACANZE e VIAGGI!
Nel nostro pannello appeso in casa che riproduce il mappamondo io e Michele abbiamo tirato due fili colorati (io giallo e lui rosso), che fanno tappa nei vari luoghi che abbiamo visitato! La maggior parte tocca città europee ma abbiamo avuto la fortuna in questi anni di fare qualche viaggio anche oltre oceano, sia verso ovest che verso est.

Quando visito un nuovo paese in primis ciò che mi cattura e coinvolge sono le persone, il movimento che mettono in atto nei luoghi che animano, le espressioni. Subito dopo la mia attenzione si sposta sulle case. Cosa sto osservando? Dove vivono queste persone che tanto mi incuriosiscono? Perché sono fatte in questo modo le abitazioni?
La casa può raccontare tantissime caratteristiche di un popolo. Svela tradizioni, culture e storia.
Ecco, l’articolo di oggi vuole essere divertente. Vorrei condividere con voi alcune case che ho incontrato nei viaggi che ho fatto, rubando qualche esperienza anche a Michele! Dai, i viaggi confluiscono nello stesso bagaglio familiare, no?..eheheh
ALBEROBELLO – ITALIA: siamo stati in Puglia un paio di volte e in uno di questi viaggi abbiamo scelto di visitare l’affascinante paese di Alberobello! Come non parlare, quindi, del trullo. Il trullo è un tipo di costruzione conica in pietra a secco tradizionale della Puglia centro-meridionale. I trulli venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni permanenti per gli agricoltori. Il trullo costituisce un perfezionamento del modello preistorico della thòlos, presente in varie zone d’Italia e del Mediterraneo. I trulli si distinguono per la continuità d’uso di cui sono stati oggetto. Nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica, o fondazioni di capanne in pietra risalenti all’età del bronzo, non esistono trulli particolarmente antichi: i più antichi ancora esistenti sono databili alla fine del XVII secolo a ridosso dell’altopiano pugliese della Murgia. La vista dall’alto di tutto il Paese cui fanno capolino i tanti coni uno di fianco all’altro è meravigliosa! Per non parlare delle passeggiate tra le vie, dove si susseguono i trulli uno accanto all’altro e dove, guardando all’insù, si possono notare dei strani simboli sui tetti. Per esempio, i contadini li usavano come elementi propiziatori. Ve ne sono una miriade di varianti e possono essere ricondotti a simboli magici, primitivi, cristiani o grotteschi. In ogni caso non vi è una totale chiarezza di significato, rimanendo così avvolti nel mistero…
MATERA – ITALIA: di questa splendida città, capoluogo della cultura 2019, ho dedicato un articolo in precedenza. Vi consiglio quindi di leggerlo se siete curiosi di scoprire qualcosa di più sulla casa-grotta!
hMatera racconta una storia unica e particolare.

SANTORINI – GRECIA: è l’unica isola greca che, finora, ho visitato. Le sue vie sono un saliscendi infinito. Le case bianche del Mediterraneo sembrano formare veri e propri labirinti. Arricchite da fiori colorati e piante sui cortili, porte e cupole blu accese, ti accolgono tra i colori del mare e del sole che illuminano ogni angolo su cui scegli di lanciare il tuo sguardo. Sono di origine araba e oltre a caratterizzare le isole greche, le si possono trovare anche in Andalusia.

BRETAGNA – FRANCIA: in molte zone della Francia puoi trovare la casa a graticcio o traliccio. Si basa su un metodo di creazione di edifici con intelaiature in legno collegate tra di loro in diverse posizioni. In tali edifici la struttura portante è costituita da una serie di travi in legno disposte orizzontalmente, verticalmente e obliquamente. È un modello considerato tipico soprattutto dell’Europa centrale, dove venne edificato dal Medioevo all’Ottocento. La versione francese della casa con intelaiatura a traliccio, la Maison à colombages, o a Pans de bois, è diffusa in diverse regioni soprattutto settentrionali del Paese (come la Sciampagna e la Piccardia, ad ovest in Bretagna, ma anche al Centro, in Borgogna e più a sud in Midi-Pyrénées).
BERGEN – NORVEGIA: Michele racconta del suo viaggio in Norvegia sempre con grande passione! Per farvi capire, nonostante non ci fossi, è come se avessi mangiato lì con lui il fantastico panino preparato al momento dai pescatori farcito di pesce fresco! Tra le sue tappe, d’obbligo, c’era Bergen. La casa in legno, il log, è la tipica norvegese. Lunghi tronchi di pini, abeti e betulle che ricoprono le montagne norvegesi. Consiste di un soggiorno, una o più camere da letto, un gabinetto, un deposito per la legna e una piccola cucina. Il riscaldamento è preferibilmente a legna. Lampade a olio e candele illuminano le scure notti invernali. Un quartiere rinomato per le case in legno, in questo caso costruite in linea una accanto all’altra, è Bryggen, proprio presso la città di Bergen, sede dei commercianti della Lega Anseatica e fondato nel 1070. Il quartiere conta circa 280 case divenute patrimonio mondiale dell’UNESCO.
NEW YORK CITY – USA: il mio primo viaggio oltreoceano ha avuto come destinazione gli USA. Dopo qualche giorno a Miami, abbiamo soggiornato per una decina di giorni a Brooklyn in un bellissimo appartamento che faceva parte di quelle case a schiera che fino a quel momento avevo visto solo nei film. Le Townhouse. Si tratta di unità abitative diverse l’una da l’altra, e che corrispondo più o meno alle case indipendenti dei centri minori o delle periferie. Questo tipo di case venivano costruite durante il 19esimo secolo, fino al 1920. Sono oggi abitate da famiglie benestanti che possono permettersi una casa indipendente nel centro della metropoli. Una townhouse offre tutto il prestigio e la comodità di una casa d’epoca.
YALA – SRI LANKA: l’estate scorsa è stata la volta del mio secondo viaggio oltre oceano, questa volta volando verso oriente. Durante gli spostamenti in auto da una città all’altra dello Sri Lanka la mia attenzione era catturata dal paesaggio che scorreva ininterrottamente fuori dal finestrino. E da queste casette colorate, di vividi colori, in cemento, sul ciglio della strada da cui alle loro spalle iniziava una distesa di giungla verde. Da ciò che ho potuto osservare e capire, le famiglie che vi abitavano erano numerose e generalmente si sostentavano con i prodotti, per la maggiore frutta, che vendevano nel chioschetto costruito proprio davanti alla loro casa.

Queste descritte sono solo alcune delle abitazioni che più mi hanno colpito in prima persona e di cui ho subito il fascino dei racconti di Michele.
Non vedo l’ora di scoprirne di altre! Qualche viaggio è già in programma, il primo è in montagna. Torniamo ad abitare per qualche giorno nella casetta eco-sostenibile che si armonizza così bene con la natura. Vi avevo parlato anche di questa in un precedente articolo, ricordate?
E voi, quale tipo di casa avete incontrato nei vostri viaggi?
Fatemelo sapere!! Potrebbe essere un ottimo spunto per una nuova meta da scoprire 🙂
Shake your Mind
Martina

Il signor Bernard

La mia danza...la nostra danza!
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