
Oltre la casa: l’abitare collaborativo
Maggio è il mese dell’Abitare Collaborativo. Che cosa significa?
La definizione la offre Housing Lab: “Quando le unità abitative non solo offrono una soluzione di base (l’alloggio), ma integrano al loro interno servizi che promuovo relazioni tra vicini per la gestione della vita di tutti i giorni, allora possono essere definite come abitazioni collaborative (Rogel 2013, Rogel & Corubolo 2012). Sono case partecipative e accessibili, innovative e inclusive, e uniscono, agli spazi privati dedicati ai singoli nuclei, luoghi e servizi per la condivisione, lo scambio e il consumo consapevole. Spazi e momenti in cui le persone collaborano per superare le piccole difficoltà quotidiane e creare una vita urbana più piacevole e coerente con il proprio sistema di valori. In tutti gli esempi di questo tipo di abitazioni, la collaborazione tra i residenti è una parte inseparabile del modello abitativo.”
Questo significato di ABITARE si riempie di connotati che ampliano ed espandono il significato di CASA.
Ho sempre immaginato il concetto di casa composto da quattro mura, magari un giardino, una porta che si apre per entrare e che si chiude lasciando a l’esterno il resto dell’ambiente e ciò che lo anima. Ho rivalutato lo stesso concetto quando ho scoperto l’abitare collaborativo. La casa diventa il fulcro e la partenza per poter far partire tantissime direttrici verso l’esterno che possono comporre una rete di relazioni e servizi di grande valore e potenza. La casa può essere lo start per mangiare sano? Per praticare il proprio hobby? Per curare i figli oppure sconfiggere la solitudine? Può essere occasione di risparmio? Credo che scegliendo questo modello abitativo si possa provare a dipanare l’intricata matassa composta dai numerosi fili che corrispondono agli impegni quotidiani di ognuno di noi.
Attraverso l’abitare collaborativo si riesce a dare una risposta alle esigenze specifiche degli abitanti spronando le persone a cooperare e migliorando così la loro qualità di vita. L’anno scorso, in uno dei miei articoli (se non lo avete letto, eccolo qui Lafelicitàattraversolacomunità), vi ho parlato proprio di cohousing descrivendovi due progetti, Base Gaia e la Corte dei Girasoli. In entrambi i progetti uno dei valori fondanti è la sostenibilità!
Attualmente, infatti, è sempre più espressa l’esigenza di diminuire i consumi e ridurre il nostro impatto ambientale. Obiettivi che da tempo sono inseriti nelle agende politiche e che fanno parte dei Global Goals dell’ Agenda 2030 Agenda2030.
Il cohousing può diventare l’occasione giusta per poter attivare molte pratiche green!
Il progetto Casa degli Alberi per esempio ha abbracciato l’ecologia e la bioedilizia. Il loro elemento costruttivo principale è il legno. Conferisce salubrità e confortevolezza e inoltre persegue la strada della sostenibilità a lungo termine! Altro esempio di pratica green molto presente nella maggior parte dei cohousing italiani è l’orto comunitario e l’autoproduzione. Si condivide lo spazio per coltivare i prodotti e soprattutto il lavoro che esso richiede. Se invece non vi è la possibilità di auto produrre si può acquistare attraverso i GAS, i Gruppo d’Acquisto Solidale. Queste realtà avvicinano tutti coloro che hanno un’attenzione particolare verso uno stile di vita sostenibile e di gestione collaborativa. I GAS, poi, sono presenti in moltissime città e si possono organizzare senza dove per forza vivere in un cohousing. Ed infine la mobilità condivisa. L’intento di ottimizzare le risorse del pianeta. La condivisione è sempre la parola chiave, dell’auto, della bici, ma anche delle lavatrici e delle asciugatrici, degli utensili e degli attrezzi.
Ciò che guida le scelte dei cohousers è sicuramente un’attenzione particolare alla sostenibilità, che investe la struttura della casa come i piccoli gesti quotidiani. La ricerca di uno stile di vita sostenibile sembra essere più semplice se fatta insieme, grazie agli spazi e ai servizi che facilitano la condivisione e alla forza del gruppo. [L. Rogel, M. Corubolo, C. Gambarana, E. Omegna. 2018]
Per approfondire questo tema vi consiglio la lettura del libro: Cohousing, l’arte di vivere insieme. Il libro, a cura di Housing Lab, racconta molte esperienze dirette e fornisce una mappatura dei cohousing di tutta Italia proponendo una guida dettagliata in cui trovare tantissime informazioni utili per avvicinarsi e comprendere meglio questa forma di ABITARE!
E tu sceglieresti l’abitare collaborativo? Dimmi cosa ne pensi!
-Shake your Mind-
Martina

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