
Quel servizio chiamato NIDO
Ho un tatuaggio sulla mia pelle, fatto prima ancora di laurearmi, che dice:
“per educare bisogna essere”.
Forse ad oggi dovrei aggiungere: “e pensare”.
Sì, perché all’interno di un asilo nido essere, essere autentici è fondamentale e senza un pensiero costante e una riflessione su quello che è stato fatto durante la giornata, un servizio così non sopravvive. In questo contesto l’educatore mette in gioco una professionalità sfaccettata, per poter entrare in relazione con il proprio gruppo di bambini, ricordando che ogni bambino è un individuo a se’ con i suoi bisogni, i suoi tempi e le sue abilità, con esigenze diverse rispetto al passato e che si modificano costantemente. Occorre quindi reinventarsi ogni volta.
Ancora oggi quando rispondo alla domanda “che lavoro fai?” mi sento dire : “Che bello lavorare con i bambini! Anche io facevo la baby sitter quando ero una ragazza” piuttosto che “Tu però fai un lavoro che non ti sembrerà un lavoro!”. Vero. Ma anche Falso.
Vero faccio un lavoro bellissimo. E’ un lavoro in cui si ride, si gioca, si balla, si canta!!! Ma tutto questo è pensato. Pensato da una equipe di persone qualificate che settimanalmente organizza spazi e attività sulla base dell’interesse o delle propensioni del proprio gruppo per sviluppare altre competenze. Uno “scarabocchio” di un bambino di 1 anno non è mai SOLO uno scarabocchio. C’è un pensiero dietro. E ce ne sarà da lì in poi. Questo è anche un lavoro che a volte sfinisce perché si semina, ma si raccoglie tantissimo tempo dopo e questo perché bisogna destreggiarsi tra il rapporto con i bambini e quello con i genitori, spesso spaventati e dubbiosi, che hanno giustamente paura di affidarsi e soprattutto affidare il proprio bambino.
Se hai la fortuna, come nel mio caso, di condividere gioie e dolori della giornata con una equipe preparata e che mette passione e voglia di mettersi in gioco, questa professione rende doppio e costa la metà. E soprattutto se hai la fortuna come me di occuparti dell’educazione dei bambini, sai perfettamente che a tutti loro stai lasciando un pezzo di cuore che ognuno di loro dipingerà a modo suo per poi restituirtelo con una firma indelebile alla fine di questa avventura.
Per un bambino che cos’è l’asilo nido? Ufficialmente è il primo vero distacco dalla famiglia. Già definendola così ne possiamo percepire l’importanza. E’ il primo ingresso in una comunità e come tale porta con sé delle routine, delle regole da rispettare e degli spazi da condividere. Mica facile! Superare con successo la fase che viene chiamata di inserimento passa attraverso più e più step. Occorre innanzitutto capire lo scorrere del tempo prima di riabbracciare la propria mamma e il proprio papà: come farlo a questa età? Vengono istituite le routines, momenti cardine nella giornata sempre uguali che consentono al bambino di capire lo scorrere del tempo. Ad esempio: dopo questa cosa viene questa , poi quest’altra e poi arriva la mia mamma. Inoltre occorre capire come sono disposti gli spazi, quale sia la loro funzione. Spesso infatti i bambini appena inseriti trovano difficoltà nel cambiare ambiente durante la giornata proprio perché non sanno cosa aspettarsi da quel diverso setting. Ulteriori step sono: il rapporto con tanti bambini e la condivisione. Mettiamoci nei panni di un bambino: vedo altri bambini che sanno già orientarsi, cosa fare, dove andare… che sanno dove sono i giochi… e me li rubano! Che urlano, cantano … ed io non ho ancora capito se voglio giocare o stare seduto in un angolo! Non ultimo il rapporto con una nuova figura, quella dell’educatrice, di cui devo imparare a fidarmi e a cui devo affidarmi. E’ qui per me, ma non è tutta mia: devo dividerla con altri bambini.
Le emozioni in gioco sono tantissime e l’impegno che i bambini mettono nell’entrare in un servizio non deve essere sottovalutato… anzi deve essere lodato, incoraggiato e soprattutto ascoltato.
Cari genitori, lasciatemelo dire: quello che un’esperienza come l’asilo nido lascerà al vostro bambino e a voi vi ripagherà. Ricordatevi solo che l’ingresso all’asilo presuppone un fondamentale patto di fiducia tra tutte le persone coinvolte. Infine ai miei colleghi educatori voglio dire: la nostra è una professione in divenire,non smettete mai di aggiornarvi per non perdere la possibilità di rimanere in contatto con il mondo che vi circonda. Non pensate mai di essere arrivati. Mettetevi in gioco. Sempre.
Shake your mind
Denise
Mi chiamo Denise Datena e ho 28 anni. Mi sono laureata in Scienze dell’Educazione presso l’Università Milano Bicocca. Lavoro come educatrice presso l’Asilo Nido Sorrisi In Giostra (Lesmo) dal novembre 2013. Con questo articolo ho cercato di raccontarvi cosa rappresenti l’asilo nido per dei bambini così piccoli e come un’équipe di professionisti può organizzare ed impostare un intervento educativo pensato su misura per loro.

"Perdersi per poi scoprirsi migliori di prima"
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