
“Fashion Revolution Week”: Ogni singola piccola azione è importante.
Oggi è il primo giorno di Aprile e, da diversi anni, questo mese significa “Fashion Revolution Week”. In realtà per me la rivoluzione della moda dura tutto l’anno, come per le tante persone che promuovono attivamente uno stile di vita etico e responsabile. Per tutti coloro che credono in una moda trasparente che non sfrutta le persone obbligandole a lavorare in ambienti disumani e senza un adeguato salario, rischiando e spesso perdendo la vita. Che credono in una moda pulita che ama l’ambiente e non lo distrugge, che ricicla, recupera, riusa.
Tutte queste persone formano la grande famiglia della “Fashion Revolution”, che durante la settimana del 24 Aprile riesce a far sentire ancora di più la sua voce coinvolgendo migliaia di persone, sempre di più ogni anno. Perché proprio questa data? Il 24 Aprile è l’anniversario del crollo del Rana Plaza a Daka in Bangladesh, l’anno scorso ho scritto questo articolo in cui ho spiegato la nascita del movimento (se non ne avete mai sentito parlare vi consiglio di leggerlo per comprendere fino in fondo l’importanza di questa organizzazione no profit).
Nelle prossime righe vorrei portarvi un esempio di come tutti noi possiamo davvero fare la differenza e insieme cambiare le cose, cercando di rispondere a una domanda che mi è stata posta nei giorni scorsi:
“Ma tanto se lo faccio solo io, cosa cambia?”
Purtroppo questo è un pensiero che hanno in molti, ammetto talvolta di averlo avuto anche io, ma che non si dovrebbe avere, perché ogni singolo gesto di ogni persona può influenzare quello di un’altra e creare un susseguirsi di azioni positive. Mi spiego meglio, chi di noi ci segue anche sui social saprà che Venerdì scorso, 29 Marzo, io, Alessia e Antonella abbiamo presentato il docufilm “The True Cost” di Andrew Morgan nella scuola media Morandi (I.C.M. Lodi) a Roma, ma come ci siamo arrivate lì?
- Aprile 2014: Si celebrava il primo Fashion Revolution Day, io avevo già il mio brand di moda biologica (ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo nel 2009) ed ero sempre alla ricerca di gruppi, iniziative, eventi volti alla divulgazione di questo importante tema. Così quando ho scoperto l’esistenza di questa organizzazione ne ho preso subito parte attivamente, organizzando eventi in atelier, campagne social e tutto quello che potevo fare.
- Maggio 2015: Con non poche difficoltà e imprevisti sono riuscita a proiettare il docufilm “The True Cost” il giorno esatto in cui era uscito in tutto il mondo, per un pubblico ridotto, forse neanche venti persone. Ognuna di loro, però, ha scoperto una cosa nuova, ha iniziato ad approcciarsi allo shopping in un modo più consapevole e soprattutto ne ha parlato con altre persone.
- Aprile 2016 e 2017: In questi due anni non sono più riuscita ad organizzare proiezioni ma ho comunque portato avanti eventi in atelier e ho sempre partecipato attivamente mostrandomi in prima persona.
- Aprile 2018: Bio-Shake era nato da poco e durante una delle nostre riunioni abbiamo iniziato a parlare delle cose che ci piacerebbe fare e io ho raccontato del mio sogno di proiettare il docufilm sulla moda al cinema. Più ne discutevamo e più la cosa iniziava a sembrare meno impossibile, finchè insieme siamo riuscite a presentare “The True Cost” il 24 Aprile 2018, esattamente il “Fashion Revolution Day” al CineTeatro San Rocco di Seregno (MB).
Il pubblico, questa volta, era molto più ampio, un centinaio di persone, tra tutte le varie iniziative avevamo anche organizzato una piccola raccolta fondi e alla fine donato l’intera somma raccolta all’organizzazione no profit Fashion Revolution. Anche in questo caso le immagini avevano colpito il pubblico presente più di qualsiasi parola e, se non di tutti, sicuramente di tanti ho ancora oggi la certezza che qualcosa nella loro quotidianità sia cambiata.
- Luglio 2018: Alla proiezione al Cinema San Rocco era presente una delle organizzatrici di un grande evento in una famosa location estiva della brianza, la Villa Tittoni di Desio. Positivamente colpita dal nostro lavoro e dal messaggio del docufilm, ci ha chiesto di porporne la visione durante i due giorni di Oriente Day a Luglio. Super entusiaste abbiamo detto sì e iniziato ad organizzare anche quell’evento. In realtà non c’è stata una grande affluenza, forse anche perchè sono stati due giorni molto ricchi di eventi, ma, anche se per una manciata di persone, abbiamo presentato il docufilm e abbiamo fatto bene! Il primo giorno una signora ci ha detto espressamente di essere venuta apposta per noi e, come non mi stancherò mai di dire, influenzare positivamente anche solo una persona vuol dire raggiungere l’obiettivo. Il secondo giorno, invece, abbiamo incontrato un professore delle scuole medie Don Milani di Seregno che ci ha chiesto perchè non proponessimo la visione di “The True Cost” nelle scuole.
Caspita, l’idea ci era già passata per la testa ma non pensavamo minimamente si potesse concretizzare. Ma quando a dircelo è proprio un professore, vuol dire che almeno ci dovevamo provare!
- Settembre 2018: Prepariamo una proposta formativa ad hoc e la inoltriamo al professore (alla fine alle scuole Don Milani ci siamo andate per un’altro motivo, ma grazie alla richiesta del prof. Paolo Conte abbiamo avuto la “spinta” per promuovere questo progetto). Sempre a Settembre è uscita su Bio Magazine una mia intervista riguardo al lato oscuro della moda dove ho raccontato anche del progetto delle scuole.
- Dicembre 2018: Abbiamo organizzato la prima proiezione in una scuola. Grazie alla collaborazione della docente Damiana Conti, abbiamo presentato il docufilm alle ragazze di quinta dell’indirizzo “Sistema Moda” dell’ ITSCG Primo Levi di Seregno.
- Marzo 2019: Nel frattempo, ad Ottobre 2018 ci aveva contattato Marisa Mazziotti, professoressa della scuola media Morandi di Roma e nonostate l’interminabile procedura burocratica, siamo riuscite ad organizzare la proiezione e, chi ci segue sui social (IG e Fb), il resto lo conosce già…
Così siamo arrivate a Roma. Da una proiezione per neanche venti persone a una per quasi duecento, passando per il cinema del nostro paese. Se nel 2015 non avessi provato a scrivere al produttore di “The True Cost” forse tutto questo non sarebbe successo.
Ecco come una piccola azione di coraggio può generare tante altre piccole azioni positive che sommate portano al cambiamento e a raggiungere quell’obiettivo che all’inizio del percorso sembrava così lontano.
Ognuno di voi può fare qualcosa, dare l’esempio, parlarne, condividere sui social e far sentire la propria voce. Insieme non ci rendiamo conto di quanto potere abbiamo.
Non vi chiedo di cambiare radicalmente le vostre abitudini mi di iniziare a fare solo una delle piccole azioni che trovate qui sotto:
Inoltre potete unirvi alla Fashion Revolution partecipando attivamente, come? Qui potete trovare tanti consigli riguardo a ciò che si può fare e condividere dal 22 al 28 Aprile 2019. Una delle cose più semplici ma di forte impatto è:
- Indossate un capo d’abbigliamento al rovescio, mettendo bene in mostra l’etichetta.
- Scattatevi una foto e postatela sui social con l’hashtag #whomademyclothes e taggate il brand del capo che indossate. Taggate ache @fash_rev_italia e noi di @bioshakeblog così possiamo ripostare tutte le vostre foto e raccoglierle in un album qui!
Facciamo sentire la nostra voce!
Shake your Mind!
Carlotta

L'ENERGIA DI CASA MIA
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