
L’importante sostegno del papà nell’allattamento materno
Domani, 19 marzo (giorno di San Giuseppe) si celebra la Festa del papà e come l’anno scorso, anche quest’anno dedico un articolo proprio ai papà, trattando un argomento che mi sta a cuore: l’allattamento materno.
Ma cosa c’entrano i papà con l’allattamento (appunto) materno? -Vi chiederete. Ve lo spiego subito.
Si crede che quando la mamma allatta, il papà venga escluso da una parte rilevante dell’accudimento del bambino, mentre con la formula artificiale anche lui può godersi l’esperienza di nutrire il bebè. Quando l’allattamento non “decolla” si rincuorano le mamme dispiaciute, ricordando loro, che in questo modo anche il papà può “rendersi utile” a nutrire il piccolo dandogli il biberon.
Tutte riflessioni, queste, specchio di una cultura diffusa, restia a riconoscere all’allattamento materno il suo ruolo di normale e naturale modalità di nutrire il neonato e, allo stesso tempo, frutto di quanto poco sia compreso il fondamentale ruolo paterno quando si parla di allattamento.
«Il papà è felice se può dare il biberon». Sicuramente lo è, ma considerazioni come questa, espresse senza alcun dubbio con le migliori intenzioni, e con lo scopo di mostrare riguardo e attenzione nei confronti del papà, celano in realtà un modo di pensare svilente e superficiale nei confronti dei papà stessi. È come dire che l’unica cosa che i padri possono fare per contribuire al nutrimento dei propri figli, sia quello di reggere un biberon. Il papà, invece, può avere un ruolo molto più importante nel nutrimento del suo bambino, poiché il più delle volte, dietro ad un allattamento ben avviato e sereno, c’è un papà presente, partecipe, informato sui benefici dell’allattamento materno, e dunque coinvolto e di gran sostegno alla sua compagna. Certo ad allattare è la mamma, ma il papà può davvero fare la differenza se comprende l’importanza di assicurare al proprio bambino la migliore alimentazione possibile e sono convinta che per un padre, questa sì, sia una bellissima soddisfazione!
I benefici del latte materno sono innumerevoli e immagino che ormai tutti ne siano a conoscenza, perciò non li tratterò in questo articolo (se però vi piacerebbe leggere un articolo a riguardo, scrivetemelo e ve lo preparerò con molto piacere), quel che invece mi preme sottolineare oggi qui, è quanto possa realmente rivelarsi cruciale la figura del papà per “salvare” un allattamento. Come vi ho raccontato nell’articolo La forza delle mamme, tutti hanno ed avranno sempre, qualcosa da (ri)dire sul vostro modo di essere madri, per quanto concerne l’allattamento poi, purtroppo è molto radicata nella nostra società la tendenza a mettere in dubbio le potenzialità della donna di nutrire il suo bambino, se la si vede stanca e in difficoltà (come è ovvio e naturale che sia una donna nelle prime settimane di vita del suo bambino), anziché pensare di darle un aiuto concreto, le si consiglia, nel migliore dei casi, di mettere regole all’allattamento: «poppate regolari, distanziate almeno tre ore l’una dall’altra, altrimenti lo vizi…» Solo su questa frase ci sarebbe da scrivere un’intera enciclopedia, ma al momento mi limito solo a ricordare che un neonato che piange, non può (chiaramente) già essere viziato e il pianto è l’unico mezzo che dispone per comunicare un reale bisogno!
Comunque, la regolarizzazione delle poppate è sostanzialmente il “meglio del peggio” che può essere suggerito ad una neomamma, il vero problema è quando la si induce a credere che il suo latte non sia sufficiente o abbastanza sostanzioso per sfamare adeguatamente il suo bambino. Per quanto una madre possa essere determinata, rischia seriamente di entrare in crisi, se viene accusata di affamare suo figlio! Ecco, proprio qui, la figura del papà gioca un ruolo determinante, perché un neopapà ben informato, ricorderà alla sua compagna che non le manca proprio nulla per nutrire al meglio il loro piccolo, saprà rincuorarla nei momenti di sconforto, la incoraggerà dicendole che supereranno ogni ostacolo insieme.
Insomma, se la mamma sa di non essere sola, che il papà crede in lei ed eventuali difficoltà non sono un suo problema, ma una faccenda di famiglia, dubbi e stanchezza risulteranno meno pesanti, perché condivisi. Viceversa, se il papà alimenta le critiche, molto probabilmente si andrà incontro ad un’interruzione precoce dell’allattamento, perché se una donna può farsi scivolare addosso le parole di parenti, amici e conoscenti, quelle del suo compagno hanno, evidentemente, per lei tutt’altro peso.
Dunque, raccomando ai papà di fare squadra, anzi famiglia!
Infine, onorando la mia categoria, ricordo che favorire l’allattamento è un grande gesto d’amore verso le donne, poiché allattando si riduce il rischio di sviluppare il cancro al seno e alle ovaie e, in linea con il messaggio di sostenibilità promosso dal nostro blog ricordo anche che, l’allattamento materno è il modo più economico, ecologico e sostenibile di nutrire un bambino nei suoi primi mesi di vita!!!
Vi ho convinti? Spero di sì!
-Shake your Mind-
Paola

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