
LA CITTA’ SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’
Matera mi ha sempre incuriosita, ogni volta che immaginavo un viaggio e una città da voler visitare affiorava tra i miei pensieri. Fino a che due anni fa l’idea si è concretizzata, e proprio come nel film di Rocco Papaleo, io e Michele abbiamo organizzato la Basilicata coast to coast. Matera, per noi, non poteva che essere la prima tappa!
Difficilmente prima di un viaggio approfondisco la storia di una città o di un sito di interesse, mi piace scoprire tutto sul campo. Questo mi permette di potermi stupire quando fisicamente sono presente sul posto e, con una guida oppure con l’amata Lonely Planet, ascolto e leggo i racconti. Ma soprattutto assaporo ogni sensazione che quel luogo mi trasmette. E’ stato esattamente così quando ho messo piede tra i Sassi di questa meravigliosa città.
Matera ti accoglie in un caldo abbraccio. Hai la sensazione di essere in una dimensione spazio temporale totalmente distaccata dalla realtà.
Matera è un museo all’aperto, dove il presente si integra con il passato. Tutto è rimasto intatto e invariato nei secoli. Ti offre uno scenario vivido della civiltà contadina. Racconta una storia difficile, drammatica ma che ha poi visto il suo riscatto.
I suoi famosi Sassi testimoniano un passato di povertà molto estremo, ma sono soprattutto il frutto di quell’equilibrio che l’uomo ha saputo costruire con l’ecosistema. Ciò trasmette quella sensazione di continuità senza fine tra terra e cielo che ti colpisce al primo sguardo. Il paesaggio è fluido e pittoresco e cerchi di imprimere le immagini di ogni scorcio indelebilmente nei tuoi occhi. Passeggiare tra le vie è meraviglioso e trasmette una vera e propria sensazione di silenzioso rispetto per il luogo.
Di sera poi, diventa magico, rievoca l’immaginario collettivo del presepe con i suoi abitanti, le casette, le grotte e le lucine.
Le grotte di Matera costituiscono il più esteso e meglio conservato insediamento preistorico del bacino del mediterraneo, nonché uno dei più antichi siti abitati del mondo. I Sassi rappresentano un complesso abitativo, quelle che erano nate come semplici grotte furono progressivamente ampliate e sviluppate fino a diventare vere e proprie case. Un ingegnoso sistema di canali garantiva la fornitura idrica e la rete fognaria. Il luogo era talmente fiorente che nel 1663, Matera divenne il capoluogo della Basilicata, fino a quando nel 1806 passò a Potenza.
I Sassi si dividono in due quartiere: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. Il primo è uno dei quartieri più grandi della città. Molte delle sue grotte oggi sono state ristrutturate e trasformate in case, negozi e ristoranti. Il secondo è considerato il quartiere più antico, evoca in maniera più squillante la civiltà rupestre.
Nei seguenti decenni, il forte incremento della popolazione portò ad occupare anche le grotte che inizialmente erano destinate a dare riparo agli animali. Antri bui e privi di acqua corrente che non garantivano in assoluto adeguate condizioni di vivibilità. Questo processo si tradusse al dato di fatto che intorno al 1950 più della metà dell’intera popolazione materana viveva nei Sassi e, nonostante il tasso di mortalità infantile raggiungesse il 50%, ogni grotta ospitava mediamente 6 bambini.
Le condizioni di vita di miseria in cui vivevano i contadini lucani furono denunciate dall’intellettuale Carlo Levi, creando così un vero e proprio clamore a livello nazionale. La sua invettiva si tradusse in un racconto appassionato in cui descrive la disperazione abitativa.
Nello specifico, rispetto a Matera, Levi riporta le parole della sorella che paragona i Sassi ad un girone dantesco.
Donne, uomini, bambini e bestie vivevano nello squallore, spesso condividendo la stessa grotta piccola e angusta. Matera divenne così tristemente nota come la “vergogna d’Italia”.
L’interesse suscitato da queste rivelazioni spinse le autorità a prendere in mano la situazione. I provvedimenti che ne seguirono causarono uno shock culturale non di poco conto. Alla fine degli anni ’50 circa 15000 persone furono costrette ad abbandonare i Sassi. Per impedire le occupazioni abusive, le aperture delle case vennero murate. La città volto le spalle a quelle conche della “vergogna”. Agli abitanti furono offerte due alternative: acquistare una casa messa a disposizione dall’amministrazione pubblica mantenendo così la proprietà nei Sassi, oppure cedere la propria casa in cambio di un’abitazione pubblica. E’ facilmente intuibile quale fu l’opzione maggiormente scelta, ciò spiega infatti perché la maggior parte dei Sassi è ad oggi di proprietà della Stato.
La maggioranza della popolazione quindi si spostò fuori dall’antico nucleo urbano. Nel frattempo si intraprese un lungo percorso di sensibilizzazione alla tutela che circa trentanni dopo portò alla candidatura UNESCO decretando nel 1993 i Sassi come patrimonio dell’Umanità.
Tornati a nuova vita, ora i Sassi sono per pochi una casa cui fare ritorno, ma per tutti i materani sono motivo di orgoglio e di riscatto!
Il 18 Ottobre del 2014 Matera è stata, inoltre, designata Capitale Europea 2019 della Cultura conquistando una nuova occasione di rilancio. Al seguente link Matera2019 potrete consultare tutte le attività in programma in questa meravigliosa città. Il 19 Gennaio c’è stata l’inaugurazione che ha aperto ufficialmente le 48 settimane di manifestazioni, arte, cultura, mostre itineranti, con lo slogan “Open the Future”. Alla cerimonia di apertura hanno suonato 2019 musicisti, un’ orchestra costituita dalle bande dei 131 Comuni lucani e da musicisti provenienti da tutto il mondo che insieme hanno marciato per le vie della città.
Ora Matera, oltre ad essere nel mio cuore, ha occupato anche un angolo della nostra casa ravvivandola di mille colori!
Delle città dove sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia.
(Giovanni Pascoli)
Shake your Mind..and fly to Matera!!!
Martina

I CARE: mi importa di te!
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