
Moda e Musica, i capi cult che hanno segnato la storia.
L’articolo di oggi è un po’ diverso rispetto ai soliti articoli che scrivo. La moda è sempre il punto di partenza ma non tratterò di sostenibilità, concedetemelo per questa volta, poi torno a condividere quante più novità dal mondo bio.
Paola con il suo ultimo post mi ha fatto riflettere riguardo alla musica, a quanto sia presente nella nostra vita e quanta influenza abbia sui nostri stati d’animo, sul ricordare un particolare periodo e addirittura sul nostro modo di vestire. Dopo aver visto Bohemian Rhapsody e quindi ripercorso i più memorabili look di Freddy Mercury, mi è venuta voglia di scrivere riguardo ai capi indossati dalle icone della musica che sono diventati dei simboli della storia della moda. Il rapporto tra moda e musica è sempre stato molto stretto e i due mondi si sono sempre contaminati a vicenda, ci sono infatti alcuni capi simbolo che immediatamente ricordano un determinato artista o artisti che con il loro stile hanno influenzato un’intera generazione.
Sicuramente il mio non sarà un paragone a livello musicale, troverete cantanti con caratteristiche molto diverse tra loro ma che hanno segnato, per motivi differenti, la storia della musica.
Come non iniziare con lui, “The King” Elvis Presley e la sua American Eagle jumpsuit, conosciuta anche come Aloha Eagle prechè fu creata apposta dal suo costumista personale Bill Belew in occasione del concerto “Aloha from Hawaii”, il primo show trasmesso via satellite da Honolulu in più di 40 nazioni del mondo. Era il 14 Gennaio 1973 e quel costume di scena bianco, tempestato di pietre preziose rosse, oro e blu in modo da formare il disegno dell’aquila americana, disegno che ritroviamo anche sulla cintura e sul mantello abbinati, verrà ricordato per sempre.
Siamo sempre nel 1973 e c’entra sempre una tuta, ma di tutt’altro genere. Ad indossarla è un’icona della musica pop rock e non solo, artista poliedrico, camaleontico, fuori dagli schemi… David Bowie. A quell’epoca interpretava “Ziggy Stardust”, uno dei suoi alter ego, e indossava la spettacolare Space Samurai che Kansai Yamamoto creò basandosi sugli hakama, pantaloni della tradizione giapponese.
Nel 1983, precisamente il 2 Dicembre, andò in onda per la prima volta “Thriller” di Michael Jackson, concepito come un mini film di quasi 14 minuti, fu definito rivoluzionario e cambiò per sempre il mondo dei video musicali. Come non ricordare la giacca rossa indossata da Michael e disegnata da Deborah Landis, moglie del regista che diresse il video. Nel 2011 fu venduta all’asta per 1,8 milioni di dollari. Se non avete mai visto la versione integrale del video, cliccate qui.
Parliamo ora di una donna, cantante, modella e attrice, che nel 1985 interpretò il ruolo di “May Day” nel film “007 A View to a Kill“: Grace Jones. L’abito con cappuccio creato da Azzedine Alaia, è diventato un classico, tanto da ispirare l’outfit indossato da Kylie Minogue nel video di “Can not Get You Out of My Head” nel 2001.
Sempre nel 1985 ricordiamo Prince e il suo “Purple Rain”, così viene chiamata la famosa giacca indossata nel video dell’omonima canzone e durante diversi concerti. Non poteva che essere di colore viola, il preferito del cantante, e riflettere il suo stile fuori dal comune. Dopo la sua morte, nel 2016, Pantone creò una nuova tonalità di viola dedicata al Re del purple.
Siamo arrivati al 1986, anno del “Magic Tour” di Freddy Mercury. I suoi look hanno ispirato il mio articolo di oggi ma ricordarli tutti lo farebbe diventare troppo lungo; lo stesso Rami Malek (che interpreta Mercury in “Bohemian Rhapsody“) ha raccontato divertito di come sia stato strano e stimolante cambiare così tanti outfit in un unico film, dal momento che era abituato ad indossare sempre e solo una felpa con cappuccio (riferendosi alle stagioni della serie TV Mr. Robot che lo vedono protagonista). Quindi mi concentro su quello che rappresenta uno dei capi più iconici legati alla musica rock e sicuramente quello che la memoria collettiva più associa a Freddy, la giacca gialla indossata durante il “Magic Tour“. Dallo stile tipicamente militare, realizzata in pelle da Diana Moseley, costumista di fiducia dei Queen e quasi sempre abbinata ad un paio di pantaloni bianchi, con applicazioni color oro e rosso, ed un paio di scarpe Adidas bianche con le tre strisce nere. In seguito la vediamo indossata da Freddy (e mini Freddy) nel video musicale di “The Miracle” del 1989.
Sicuramente non possiamo dimenticare di citare gli svariati look di Cher. Tra tutti ho scelto di ricordare quello che diede più scandalo, tanto da essere censurato. Siamo nel 1989 e per il video di “If I could turn back time” Cher indossa un costume da bagno nero, intero ma molto succinto e sotto una sorta di corpetto e collant in rete. A causa di questa scelta, molti canali televisivi non trasmisero il video, se non dopo una certa fascia oraria.
Sulla scia delle provocazioni, nel 1990 con il suo “Blond Ambition Tour”, Madonna rivoluziona il modo di fare spettacolo portando in scena un concerto fuori dagli schemi tradizionali. Per l’occasione lo stilista Jean Paul Gaultier realizza un corsetto con lacci laterali e le famose coppe a forma di cono, che in seguito diventò un vero e proprio cult, tanto da trasformare la lingerie femminile in creazioni da esibire, non più da nascondere. Madonna fu anche la prima ad indossare crocifissi come accessori moda, creando scandalo.
Sempre nel 1990 ricordiamo il maglione oversize a righe rosso e nero dell’icona grunge Kurt Cobain, abbinato a jeans slavati, converse e all’atteggiamento di chi non si cura minimamente di quello che indossa. Nonostante ciò il suo stile divenne un classico di quegli anni, insieme a quello di Axl Rose che era solito indossare sul palco una bandana, piegata come una fascia, sulla fronte, shorts molto aderenti e camicia a quadri legata in vita.
Se fin ora, data la mia giovane età 🙂 non ho avuto il piacere di “vivere” davvero questi artisti, icone, miti della musica, d’ora in poi potrò dire, io c’ero… Io mi ricordo!
Ricominciamo con lei Geri Halliwell e il suo “Union Jack dress” indossato nel 1997 ai Brit Awards. La Ginger delle Spice Girls avrebbe dovuto indossare un mini abito nero di Gucci, ma chiese alla sorella di cucirci sopra una tovaglietta da tè raffigurante la bandiera del Regno Unito, come gesto patriottico. Il giorno successivo apparì su così tante riviste che fu citato come uno degli abiti maggiormente ricordati nella storia dei Brit Awards.
L’anno successivo, la moda delle teenagers verrà influenzata dal look di Britney Spears nel videoclip di “…Baby one more time”. Girato in un liceo con divise scolastiche low cost, riscosse un così grande successo che la camicia che Britney decise di annodare in vita lasciando l’ombelico scoperto diventò un must di quegli anni. Così come la tuta dell’Adidas, portata sempre con l’ombelico in mostra.
Jennifer Lopez, è una delle artiste più complete, canta bene, balla bene, ed è brava anche a recitare. Questo è sicuramente il suo look più iconico, il “Jungle Dress” indossato in occasione dei Grammy Awards nel 2000. Uno degli abiti più discussi e ricordati dai media in tutta la storia dei red carpet. L’abito segnò anche la svolta della carriera di Donatella Versace che, dopo la morte del fratello, aveva bisogno di credere di più in se stessa, e sicuramente il successo di questo abito la aiutò. Pensate che il “Jungle Dress” di J.Lo fu cercato così tante volte on line che Google decise di creare un hosting di immagini per facilitare le ricerche degli utenti, quello che oggi conosciamo come Google immagini.
Sempre sul red carpet, ma degli Oscar nel 2001, a far parlare di sé c’è Bjork con il suo celebre abito a forma di cigno. Un abito che non si dimentica facilmente, disegnato dallo stilista macedone Marjan Pejoski e composto da una calzamaglia coperta da un enorme cigno la cui testa e becco si appoggiano al petto di Bjork. I commenti furono contrastanti, non proprio tutti positivi, ma sicuramente tutti ne parlarono e ancora oggi lo ricordano.
Facciamo un piccolo salto in avanti e arriviamo al 2008, quando esce il videoclip di “Single Ladies” di Beyoncé. L’attenzione è rivolta su di lei, che balla senza fermarsi per tutto il video, indossa un body monospalla e una sorta di guanto metallico. In realtà si tratta di un anello, un guanto e una parte separata che copre il braccio, può essere indossato tutto insieme o separatamente e Beyoncé lo sfoggia in diverse occasioni, tanto da farlo diventare un’icona. E’ stato realizzato in titanio, a mano dalla gioielliera Lorraine Schwartz.
Concludiamo con colei che negli ultimi anni ci ha più stupito con i suoi innumerevoli cambi di look: Lady Gaga. Tra tutti, quello sicuramente più provocatorio, forse anche troppo, criticato ma anche apprezzato e certamente ricordato è il “Meat Dress” o “vestito di carne”, indossato nel 2010 per gli MTV music Awards. Disegnato da Franc Fernandez su progetto di Nicola Formichetti, fu realizzato con carne di bovino e cucito al momento addosso a Lady Gaga. Condannato dalle organizzazioni animaliste ha di certo richiamato l’attenzione del mondo intero. Diciamo che gli outfit di Gaga e questo in particolare, non li dimenticheremo facilmente.
Abbiamo ricordato alcuni dei capi e look iconici di star della musica che hanno influenzato la storia della moda. Ho fatto una selezione cercando di non tralasciare i pezzi più famosi, però vi invito a scrivermi chi, secondo voi, non ho citato ma avrei dovuto assolutamente includere. Con questo articolo spero di aver raccontato ai più giovani qualcosa che magari non conoscevano e di aver fatto fare un piacevole tuffo nel passato a chi queste icone ha avuto il piacere di “viverle”. Se avete la possibilità andate ai concerti, visitate gallerie d’arte, concedetevi un film al cinema ogni tanto e siate curiosi, sempre.
Shake your Mind
Carlotta

Buon Compleanno Bio-Shake

LA CITTA' SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA'
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