
IL PRIMO GIORNO NON SI SCORDA MAI
Come vi avevo promesso, eccomi qui a raccontarvi l’inizio del mio nuovo anno perché si sa, per chi lavora in ambiente scolastico, l’anno inizia a settembre e finisce a giugno. Sto scrivendo questo articolo in un giorno per me speciale: il primo giorno di scuola! Lo scrivo oggi non sapendo quando verrà pubblicato perché ho ancora immagini e sensazioni vivide in me che voglio trascrivere “nero su bianco”. Anche se sarà difficile cercherò a parole di descrivervi la mia emozione nel vedere la classe ancora vuota, i corridoi silenziosi, le lavagne luminose ancora spente…anzi, per me l’emozione parte già dal parcheggio!
A parte le mie stramberie, la scuola è un luogo magico e deve essere così. Che siano elementari, medie o superiori la scuola accoglie bambini e ragazzi emozionati, carichi, sorridenti. Che poi diciamocelo, non per tutti è così! So per certo che alcuni avrebbero preferito che le vacanze fossero durate un altro mese ma sta proprio qui la bellezza e la potenza della scuola: ciò che offre, se l’offerta è vantaggiosa, supera le fatiche, supera le ore di studio, supera gli esercizi noiosi di trascrizione delle lettere…la scuola va oltre.
L’avrete ormai capito da queste prime righe che in questo articolo non voglio informarvi di nulla, mi voglio semplicemente raccontare. Ho sempre vissuto il primo giorno degli alunni con cui lavoro e con cui percorro l’anno scolastico ma quest’anno anche io in qualche modo tornerò ad essere un’allieva. Ho trovato il coraggio, perché di questo si tratta, di riprendere in mano i libri e studiare ma non per i miei soliti corsi di aggiornamento o per puro interesse personale. Riprendo a studiare sul serio iscrivendomi di nuovo in università. L’obiettivo? Diventare pedagogista che tradotto in una lingua comprensibile a tutti potremmo dire “super-esperta di educazione”.
Tutti questi anni a seguire bambini e ragazzi nello studio ed ora dovrò mettere in pratica gli stessi consigli che ho offerto loro…”prima leggiamo il testo, sottolineiamo le parole chiave, qualche appunto a matita, facciamo un bello schema!”. Un modo come un altro per mettermi alla prova. Immagino che anche a te caro lettore sarà capitato un momento nella tua vita in cui ti sei dovuto re-inventare, trovare un nuovo equilibrio perché avevi la percezione che ti mancava un pezzo, perché ti eri accorto che quello che avevi non era abbastanza e non parlo ovviamente di beni materiali. Il pezzo che manca a me è una maggiore competenza rispetto alla fragilità e alla complessità dei ragazzi con cui vengo sempre di più a contatto. Il motore di tutto è una domanda che mi frulla in testa da tempo:
“A questa complessità so rispondere con gli strumenti che ho in questo momento?”
Spero che l’università possa aiutarmi a far evolvere quello che già possiedo integrandolo con ciò che ancora ho da apprendere. Nel mio lavoro la regola che per me vale sempre è “non si finisce mai di imparare!”
Ricapitolando?
Oggi ho vissuto un primo giorno in prima media, un primo giorno in prima superiore, i primi orari, i primi appunti in agenda, i primi saluti, i primi occhi curiosi…gli stessi occhi curiosi che avrò io il primo giorno di università.
E come un primo giorno che si rispetti termina sempre con un augurio, anche io ne ho uno per voi: se avete un desiderio di scoperta, un interesse che volete coltivare, una passione creativa che volete manifestare non rimandate a domani… vi auguro di trovare in voi la spinta per iniziare subito, ora!
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Shake your mind
Alessia
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2 commenti
Alda
Bellissimo articolo Alessia!!!
bioshakeblog
Grazie mille!