
Consumatori, occhio alle etichette!
Oggi 15 Marzo 2018 è la Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori. Diritti che spesso non vengono rispettati anche perchè non si conoscono. A tal proposito, lo sapete che esiste il Centro Europeo Consumatori che “diffonde informazioni sulla legislazione a tutela dei consumatori […] Risponde, inoltre, a tutte le richieste individuali di informazioni e chiarimenti da parte dei consumatori”. Praticamente “ti aiuta a conoscere i tuoi diritti ed a farli rispettare.”
Nel mio piccolo ci tengo a dare un contributo, per informare e sensibilizzare sempre più consumatori ad un acquisto critico e responsabile, come? Dando qualche consiglio riguardo la lettura e l’interpretazione delle etichette di composizione dei capi d’abbigliamento.
La mia prima “fregatura” l’ho avuta tanti anni fa, quando ancora ero una consumatrice inconsapevole, ignara di tutto quello che c’è dietro ad un semplice capo d’abbigliamento. Avevo acquistato ad un prezzo vantaggioso, ma neanche così tanto, due maglioncini di cashmere, o almeno così la commessa me li aveva decantati. In effetti erano molto morbidi al tatto e senza controllare l’etichetta avevo deciso di acquistarli. Mi ero poi accorta, a distanza di qualche tempo che in realtà contenevano solo il 9% di cashmere e il restante 91%? Purtroppo era composto da Poliammide (39%) e Viscosa (38%), alla fine solo il 21% del tessuto era davvero lana (9% cashmere e 12% lana). Ora non sto contestando la composizione del capo (che tra l’atro era anche made in Cina!), ma sottolineando il fatto che io non ne ero consapevole.
Da quel momento non ho più acquistato qualcosa senza prima leggere l’etichetta! Con gli anni ho maturato una certa esperienza e oggi vorrei ricordarvi quanto sia importante conoscere a fondo un capo d’abbigliamento prima di metterlo nell’armadio. Ma bisogna anche imparare a leggere nel modo corretto le etichette, per interpretare le informazioni fondamentali e controllare che siano tutte indicate.
Quali sono dunque le informazioni basilari che ogni etichetta deve per legge riportare?
1) Per prima cosa il nome o il marchio del fabbricante o del distributore
2) La provenienza. Sapere dove un capo è stato realizzato ci aiuta a capire se abbiamo di fronte un prodotto artigianale, del nostro territorio, quello che comunemente chiamiamo Made in Italy, oppure se si tratta di un ben più comune sfruttamento di risorse umane e materie prime provenienti da zone del mondo sottosviluppate e a basso costo, con tutte le possibili conseguenze ambientali che derivano dalla produzione in Paesi senza regole ferree nella fabbricazione.
3) La composizione del tessuto con la dichiarazione delle fibre. La composizione del tessuto è rappresentata dalla denominazione della fibra tessile, anche in italiano e NON è consentito l’utilizzo di abbreviazioni. L’etichetta del prodotto tessile composto da due o più fibre, di cui una rappresenta almeno l’85% del peso totale, può contenere o la composizione completa in percentuale (Es. 90% cotone, 10% elastan) o la denominazione della fibra con relativa percentuale (Es. 90% cotone) o ancora la denominazione della fibra seguita dall’indicazione “minimo 85%” (Es. cotone minimo 85%). I prodotti tessili composti da due o più parti con diversa composizione fibrosa devono avere un’etichetta indicante la composizione di ciascuna parte (Es. Maglia – corpo: 100% cotone, maniche: 100% seta). Questa etichetta non è obbligatoria per le parti che rappresentano meno del 30% del peso di tale prodotto, ma è obbligatoria per le fodere.
4) Le istruzioni relative alla manutenzione, ossia modalità di pulitura e stiratura. Per la manutenzione del prodotto tessile l’etichetta deve indicare come lavare il capo, se e come stirarlo, se e come asciugarlo e la possibilità di candeggiarlo, tutto attraverso appositi simboli di uso comune che vengono così suddivisi:
Bacinella: lavaggio in acqua, cerchio: lavaggio a secco, triangolo: candeggio, quadrato: asciugatura, ferro da stiro: stiratura
Quando il simbolo è sbarrato da una “X” significa che il trattamento specifico non è possibile.
Oggi è vietato vendere capi sprovvisti di etichetta con relative indicazioni sopra citate.
Può sembrare tutto molto complicato, ma vi garantisco che iniziando a leggere sempre le etichette, un po’ come si fa’ al supermercato con gli ingredienti dei prodotti confezionati, diventerà un’abitudine e diventerete sempre più bravi a riconoscere i tessuti. Sappiate che è un vostro DIRITTO leggere le etichette prima di acquistare un capo, quindi non abbiate timore, dove possibile fatelo in autonomia (nei capi spalla di solito la trovate cucita sul fianco sinistro, nei pantaloni la trovate nel centro dietro o sulla cucitura del cavallo sempre dietro), in alternativa chiedete ai commessi di mostrarvela, anche se loro vi hanno appena decantato il prodotto come puro e pregiato. (Attenzione, non sto accusando gli addetti alle vendite d’ingannare i consumatori, ma dopo alcune “fregature” ho imparato a diffidare sempre e controllare di persona).
Un altro importante diritto del consumatore, che forse non tutti sanno, è quello di conoscere la provenienza dei capi che intende acquistare, solitamente l’etichetta riporta il Paese di produzione, ma non tutta la filiera produttiva e le condizioni dei lavoratori. Chiedete alle aziende più trasparenza! Vi consiglio di visitare il sito della Fashion Revolution, di cui avremo modo di parlare in un prossimo articolo, che invita i consumatori a chiedere alle aziende “Chi ha fatto i miei vestiti?”
Il mio personale suggerimento è quello di scegliere sempre il made in Italy e preferire i tessuti composti da fibre biologiche, dove possibile, riciclate e naturali. Mi sono accorta che c’è molta confusione e disinformazione riguardo la differenza tra fibra biologica, naturale, sintetica e artificiale. Sto preparando una piccola guida con le informazioni base per potersi orientare più facilmente in questo settore all’apparenza molto complicato. Se vi interessa riceverla gratuitamente, seguite il Blog BIO-SHAKE inserendo la vostra mail nell’apposito spazio in questa pagina, in alto a destra.
Direi che avete tutte le informazioni per iniziare ad orientare i vostri acquisti verso scelte ponderate e consapevoli. Non lasciatevi guidare solo dal gusto estetico, dal prezzo al ribasso o dalla marca; impariamo ad andare oltre per capire più a fondo quanto davvero valgano certi nostri piccoli o grandi investimenti!
-Shake your Mind-
Carlotta

Educazione Zen

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