
Educazione Zen
Ricordo il momento in cui decisi l’argomento della mia tesi di laurea. Fu come se improvvisamente tutto fosse chiaro: volevo parlare di educazione, volevo parlare di yoga. Unire la passione per la professione che stavo scoprendo con l’amore per una disciplina che mi stava aiutando a conoscere me stessa. Semplice: “Lo yoga in educazione”.
Finalmente avevo l’opportunità di poter esprimere il mio punto di vista sul modo in cui intendere la vera educazione che non consiste in un meccanico indottrinamento di regole condivise ma in un processo di crescita autentica, esperienziale e soprattutto consapevole. Una domanda in particolare ha guidato la mia mano durante la stesura: come posso pensare di prendermi cura dell’altro se io in prima persona non porto avanti un’indagine rispetto a quali sono i miei interessi, i miei limiti, i miei pensieri sul mondo, sulle persone, sulle cose? Come posso pensare di riuscire a cogliere la difficoltà del bambino che ho di fronte se non so di cosa sta parlando, se prima non ho elaborato le difficoltà della mia infanzia?
Quando un bambino è frustrato a causa di un brutto voto e mi chiede aiuto, io so esattamente cosa sta provando. Quando vedo che un bambino lotta contro le sue insicurezze mi riconosco, quando vedo che un bambino è sempre solo, escluso dal gruppo, io riesco ad immaginare cosa gli stia passando per la testa. Scrivere la mia tesi è stato questo: dare una lettura personale ai temi educativi appresi nell’arco dei miei studi.
Come poter unire questi ingredienti che definiscono ciò che sono?
PENSARE – ORGANIZZARE e PROPORRE UN CORSO DI YOGA PER BAMBINI !
Ho approfittato di una bella opportunità per provare a mettermi in gioco. Ho progettato un corso di yoga per bambini di età prescolare. A chiunque pensi che lavorare con i più piccoli sia semplice “tanto sono piccoli, chissà cosa mai potranno fare!”, posso confermare che non è così. Nel mio corso c’erano 7 iscritti ma mi sembrava di averne il triplo dall’energia che emanavano, dalle domande che mi facevano, dal caos che generavano. Un caos fatto di schiamazzi, di corse, di giochi, un caos di libertà. Ho iniziato il corso con 7 bambini e l’ho terminato con con 7 bambini differenti. Non sono cambiati loro ovviamente, si sono modificate le loro energie.
Bambini che stavano in disparte avevano invece compreso il bello dello stare insieme, bambine che adoravano stare al centro dell’attenzione hanno elaborato la pazienza e il desiderio di ascoltare una voce diversa dalla propria, bambini che non sapevano fermare il proprio corpo si sono rilassati durante un massaggio.
Non ho usato nessun incantesimo, non ho messo in atto chissà quali particolari strategie. Ho ricercato l’autenticità, l’ascolto, l’osservazione, ingredienti utili per qualsiasi tipo di lavoro educativo.
E’ questa la professione in cui credo, è così che voglio viverla.
Sento dire spesso che i bambini di oggi non ascoltano. Ma che tipo di comunicazione stiamo offrendo loro? Non ci ascoltano perché non sanno ascoltare o perché ciò che diciamo loro non è poi così autentico come dovrebbe essere? Ecco che allora in un corso di yoga c’è spazio e tempo per tutto. Se vuoi raccontarmi qualcosa ti ascolto ma lo faccio sul serio, regalandoti il mio tempo che diventa nostro. Ho avuto l’occasione per capire quanto non si è mai troppo piccoli per imparare. Questo me l’hanno insegnato quei teneri scriciolini. E cosa c’è di meglio che imparare giocando? E’ così che ho saputo che alcuni bambini avevano paura dei ladri, altri delle maschere di carnevale, altri ancora del mostro sotto il letto. Mi hanno raccontato le loro gelosie, i loro desideri, i motivi per cui si arrabbiavano. Abbiamo scelto di usare i mandala per giocare con i colori in modo diverso, le musiche per danzare tutti insieme, le voci per sfogare le nostre tensioni.
Magari voi avete già iscritto i vostri bambini ad un corso di yoga sperimentando questo tipo di approccio o vi siete già avvicinati a questa disciplina. Altri magari non sanno bene di cosa stiamo parlando. Per incuriosirvi condivido con voi tre esempi di lezione che ho svolto con i più piccoli. Sbirciate qui sotto!
Questi erano tre esempi di lezione che ho pensato nello specifico per il mio corso. Ma se ne avete voglia e se vi siete incuriositi, potete sperimentare anche voi qualche gioco con i vostri bambini per farli avvicinare a questa meravigliosa disciplina. Scegliete uno spazio della casa dove vi sentite a vostro agio, uno spazio dove poter condividere un momento unico con i vostri figli. Seguite il vostro istinto e lasciatevi guidare dalla fantasia dei bambini, quella di certo a loro non manca!
Siete curiosi? Cliccate qui sotto!
Per questi motivi sostengo che lo yoga sia stato per me un percorso di autoformazione alla professione educativa.
Incontro l’altro, incontrando me stessa!
– Shake your mind –
Alessia

Buon 8 marzo a tutte le DONNE!!

Consumatori, occhio alle etichette!
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