
E tu quale casa sei? Un viaggio alla scoperta dell’abitare contemporaneo
Di che forma è la tua casa? Tu, dove abiti? Meglio una stanza in più e condividere la casa o stare da soli? Conosci i tuoi vicini? La casa è lo specchio dell’anima? Cosa si vede dalla finestra di casa tua? La casa è più bella se la costruiamo insieme? Cosa fai per ridurre l’impatto ecologico dell’abitare? Abitare significa vivere il proprio appartamento o anche lo spazio di fuori? Una casa è un aggregatore di comunità? Quanto del lavoro ti porti a casa?
Qualche domanda forse è venuta in mente anche a voi, ad altre proprio non ci avete mai pensato. Stefano Mirti, architetto torinese, le ha messe insieme nella mostra “999 – una collezione di domande sull’abitare contemporaneo” alla Triennale di Milano. Il perno intorno al quale ruotano queste domande è LA CASA. Il visitatore compie un vero e proprio viaggio che gli permette di interrogarsi, riflettere e anche divertirsi in questa esplorazione infinita. La casa non è approcciata solo come elemento fisico ma diventa esperienza.
Come cita il titolo della mostra, sono state poste ben novecentonovantanove domande!
Una casa non è mai uguale ad un’altra. La casa infatti è innanzitutto uno di quei luoghi più significativi per poter esprimere se stessi, per poter dare risposta alle proprie esigenze e occasione per esaudire i propri desideri. Un luogo che assume tantissime sfaccettature e totalmente personale. Ma la casa la si sceglie anche in base al contesto, alle possibili interazioni che si possono avere sul territorio e quindi al senso che si vuole conferire all’abitare. E cosa significa abitare oggi? In quante e quali forme si abita?
Varcando l’ingresso della mostra, la sala d’accoglienza ti sorprende subito e dietro il tendone, procedendo verso lo spazio espositivo, sei chiamato a metterti prontamente all’opera. Eh si, perché tra uno stand e l’altro puoi raccogliere le varie brochure descrittive e alla fine del percorso fermarti alla “stamperia domestica” allestita da Torino Print Club, e comporre il tuo catalogo personale. Il coinvolgimento del pubblico è una componente essenziale nella miriade di spunti tra i quali ci si trova a sguazzare. Si nuota tra scenari fisici, tecnologici e social, Made in Italy ed Internazionali. E’ come immergersi in un laboratorio di idee, fortemente interattivo e stimolante. Per assorbire al meglio tutti gli input della mostra serve predisporre un’attitudine volta all’ascolto e all’osservazione senza paletti o schemi, in piena libertà. Non si è lì per trovare delle risposte ma piuttosto per accendere qualche lampadina nel proprio cervello e magari farsi stupire, perché no.
Durante la visita ho trovato interessante la contaminazione che si può assaporare tra una domanda e l’altra, tra uno spazio espositivo e l’altro. E’ una chiara trasposizione di ciò che è la società oggi. Elementi distanti tra loro ma che sanno convivere nello stesso spazio e tempo. La zona dedicata alla Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco che trasmette la manualità di tavolozza e pennello degli artisti dell’800, e l’intimo angolo Lullabies, con la poltrona su cui sedersi, mettere le cuffie e per qualche minuto farsi trasportare dalle ninne-nanne dell’infanzia. Sembrerà tornare nella propria cameretta da bambino! E poi ci sono stimoli dal mondo fotografico, audiovisivo, televisivo, architettura e design, tecnologia e innovazione. Attraverso il sito c’è la possibilità di consultare il palinsesto e visionare le varie attività e i workshop proposti dai co-curatori.
Le novecentonovantanove domande non sono tutte presentate, vi riporto tramite queste foto alcune di quelle che mi hanno incuriosito e permesso di conoscere qualcosa di nuovo.
E’ stato entusiasmante, quindi, aprire la porta di questa grande casa per approfondire un tema che ormai da qualche anno è diventato il fulcro del mio lavoro. L’abitare ha tante sfaccettature e modi per potersi esprimere. Non è solo stare in un luogo ma entrare in sintonia con esso, può essere condivisione, costruzione, trasformazione, innovazione, integrazione, sostenibilità, il tutto sorretto da una efficace conoscenza del territorio e dei bisogni di coloro che lo vivono.
999 è stata l’occasione per presentarvi il tema dell’abitare, che coinvolge ognuno di noi, con la voglia in futuro di farvi conoscere tante altre realtà presenti oggi nel nostro paese.
Nel prossimo articolo parlerò di Housing Sociale -sai cos’è? Rimani connesso al blog!- nel frattempo, il mio consiglio è quello di aprire la porta ed andare a scoprire le domande più stimolanti per voi, e se nel mentre trovaste già una risposta…basta citofonare!
E’ possibile visitare la mostra fino al 2 aprile 2018, dalle h.10.30 alle h. 20.30, da Martedì a Domenica.
Per maggiori info potete visitare il sito 999domande, oppure seguire la pagina FB (999domande) ed Instagram (999domande) per leggere tutte le domande e rimanere aggiornati sulle attività!
Shake your mind!
Martina

M'illumino di Meno

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