
Ho scelto te…
Faccia buffa, non ti guarda ma ti vede, anima saggia racchiusa in un corpo di bambino.
Cos’è la sindrome di Asperger? Quali sono le caratteristiche cognitive e comportamentali di questa sindrome? Quali sono gli interventi mirati e le strategie più utili per entrare in relazione con loro? Domenica 18 febbraio 2018 sarà la giornata mondiale della sindrome di Asperger e questi interrogativi assumeranno un’importanza maggiore. Il web sarà pieno di articoli informativi, libri consigliati, dettagli su incontri aperti al pubblico. E’ proprio per questo che oggi vorrei, invece, condividere con voi un’esperienza autentica, un incontro che mi ha cambiata nel profondo, raccontarvi di un dialogo che rimane sempre aperto a nuovi interrogativi. Nessuna nozione, nessuna regola: solo il mio incontro con gli Asperger.
Ho potuto assaporare la bellezza della diversità, la spontaneità di chi non ha filtri rispetto a ciò che deve essere detto, la difficoltà e la frustrazione dell’arrendersi di fronte ad un imperativo sociale perché “se non ti adegui alla norma sociale, non puoi pensare di vivere bene”. In questi anni di lavoro, la mia professionalità si è modificata e molti sono i dubbi che ancora oggi mi costringono ad interrogarmi sul confine tra libertà e adattamento sociale.
Volete conoscere gli Asperger? Prima di tutto loro sono molto di più rispetto a ciò che viene scritto nei libri, sono dotati di una genialità che noi, persone comuni, spesso non riusciamo ancora a comprendere e apprezzare. Sono passionali, sono caotici, dicono quello che pensano anche se quello che ti devono dire è:
“Ma che capelli hai oggi? Non sai che prima di uscire di casa ti devi guardare allo specchio?”
Scommetto che molte persone avrebbero reagito pensando “che maleducazione”. Io ricordo di aver iniziato a ridere, aveva ragione, forse avrei dovuto passare più tempo in bagno quella mattina.
Sono bambini e ragazzi che non si accontentano della risposta scontata, per lor non esistono sfumature ma solo colori accesi, intensi e definiti. Se hanno un interesse o un sogno, loro ci credono come in pochi riescono a farlo: nulla è più importante!
Mi chiedo allora se questo modo di vivere così intenso e appassionato non sia il punto di partenza per imparare qualcosa di nuovo. Gli Asperger mi risvegliano, tengono in movimento il mio cuore e la mia mente, mi conducono verso nuove prospettive rispetto a cosa sia l’educare:
“Voi ci dite che le cose che ci insegnate qui a scuola ci servono per la vita, ma la vita è la fuori, perché allora noi impariamo qui dentro?”
Questa è una domanda a cui si potrebbe rispondere in due modi: “Non hai alzato la mano prima di parlare, questa è la regola” oppure “Ottima osservazione, domani potremmo fare lezione partendo da ciò che osserviamo là fuori e non qui dentro”.
Sono una persona spirituale e credo fermamente nell’esistenza di un’energia universale con cui è difficile entrare in contatto se non attraverso il cuore. Dalla mia esperienza ho constatato che questi ragazzi manifestano una connessione spontanea a cui noi purtroppo non sappiamo ancora rispondere adeguatamente. L’interrogativo mi rimane sempre aperto:
fino a che punto focalizzare l’attenzione solo sull’adattamento alle norme sociali rischiando così di perdere questa ricchezza umana unica e autentica? Non è forse un rischio possibile che l’educare si riduca solo ad un “riportare alla norma” che però rende il mio lavoro, a lungo andare, sterile? Che non sia la nostra società ad essere in errore?
Forse dobbiamo offrire qualcosa in più a questi bambini e ragazzi.
“Non capisco perché continuate a volermi cambiare, perché non mi accettate così come sono?”
Questo è stato il mio incontro. Niente avviene per caso, mi piace pensare che ci siamo cercati a vicenda.
“Ti devo fare una domanda, perché quando sei entrata in classe, fra tutti, hai scelto me?”
Ricordo bene la risposta che gli diedi, una risposta che nasceva dal profondo, solo con gli anni me ne sono resa conto:
“Perché fra tutti mi sono accorta che solo con te avrei imparato a fare meglio il mio lavoro”
…e così è stato.
-Alessia-

Cupido avrà mai assaggiato il Cardamomo? ;)
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